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5°  Protagonisti della Montagna 2000

 

Marco Anghileri Alpinista estremo

 

L’alpinismo italiano, grazie a Marco Anghileri, ha varcato la fatidica soglia dell’anno Duemila con un’impresa senza precedenti: dal 14 al 18 gennaio 2000, Marco, rampollo di una famiglia di alpinisti, ha effettuato la prima scalata invernale in solitaria della parete Nord-Ovest del Civetta 6° (3218 mt.) lungo la storica via “Solleder”. Fu tracciata nel 1925 dal grande alpinista tedesco Emil Solleder (1889 – 1931) con difficoltà di sesto grado in cordata con Gustav Lattenbauer.
Con questo exploit da fuoriclasse, il ventottenne lecchese Marco Anghileri del gruppo alpinistico “Gamma” è riuscito alla grande nell’impresa che si confonde ad un blitz.

 

Claudio Baldessari - Scalatore, paracadutista e giornalista

 

Nato a Trento nel 1929, vive a Milano. Da bambino si rivelò ottimo suonatore di tromba nella Banda della GIL al punto che ebbe il nomignolo di “Tromba”.
Ufficiale degli Alpini, quand’era tenente costituì e comandò per cinque anni il reparto Paracadutisti, primo nella storia. Compì numerosi lanci soprattutto in alta montagna e memorabile fu quello effettuato sul ghiacciaio del Ruitor con atterraggio dei paracadutisti a quota 3500 mt. in faccia al Monte Bianco. Negli stessi anni si rivelò ottimo rocciatore.
Dal 1980 è responsabile RP e stampa della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) e, da più di 10 anni, è direttore responsabile dlla rivista “Sport Invernali”, che ha la notevole distribuzione di ben 180 mila copie. Nella Federazione è pure responsabile della comunicazione.

 

Manolo - Ovvero Maurizio Zanolla emblema del X grado

 

Maurizio Zanolla, conosciuto comunemente come “Manolo”, è nato il 16 febbraio 1958 a Feltre e risiede a Transacqua di Fiera di Primiero nel Trentino.
Arrampica da quasi trent’anni, è guida alpin e maestro d’arrampicata. E’ alpinista e arrampicatore valentissimo di razza rara, dall’inossidabile tenacia e personalità, sempre teso a difendere e custodire la propria cristallina visione della vita e a sviluppare e rinforzare il gusto per la ricerca e la sperimentazione personale al di fuori di ogni schema o regola imposta.
E’ stato il primo italiano a superare l’8°, il 9° il 10° e probabilmente l’11° grado ed è il primo arrampicatore dolomitico a portare queste difficoltà anche in montagna superando (gia oltre 20 anni fa) alcuni fra i più famosi e temuti itinerari in completa arrampicata libera.

 

Giuliano Stenghel - L’impegno in parete e nel sociale.



C’è un alpinista che ama le montagne e le grandi salite in roccia, unvero acrobata delle ascensioni, che dice di preferire a volte l’avventura dietro l’angolo di casa. E intanto fa salite mozzafiato su difficilissime pareti anche non di moda, quasi con religiosità: trent’anni di passione, qualcosa come duecento vie nuove, alcune in solitaria, ripetendone altre già aperte, con difficoltà di quinto e sesto grado.
Nato a Rovereto nel 1953, Giuliano Stenghel ha realizzato, oltre a centinaia di ascensioni in montagna, un’impresa davvero eccezionale nel mondo dell’impegno sociale: l’Associazione Umanitaria Serenella, che ha come scopo precipuo la solidarietà verso i bambini poveri di tutto il mondo (soprattutto India, Madagascar, Burundi, Romania e Bosnia).

 

Alberto Grollo - Premio Speciale 2000.

 

Al musicista-chitarrista che rievoca paesaggi, emozioni, storie e ricordi delle Dolomiti venete. La chitarra di Grollo si fonde in un tributo alla montagna, alla sua cultura, alle sue genti.
Alberto Grollo, alterna alla professione di medico la sua di musicista – chitarrista. Può sicuramente essere considerato fra i più significativi musicisti italiani. Dopo aver esplorato per anni i territori della musicoterapia  l’artista ha prodotto alcuni album strumentali dove la voce della sua diversa chitarra intreccia fraseggi e virtuosismi con una emozionante simbiosi fra le melodie universali del mondo della natura e certe perle acustiche dedicate all’intimo dei suoi affetti.